martedì 22 dicembre 2009

ci si illude continuamente, ci si sfracella neuroni.
ci si perde tempo. ci si accanisce.
si cerca, la maggior parte del mondo, quello che non possiamo avere, il tanto bramato benessere per poi non accontentarsi e girarsi vischiosamente contro noi stessi nell'aspettativa d'altro.
quando trovi qualcuno con cui stare bene devi tenerlo stretto.
devi mostrargli quanto ci tieni.
perchè quella è già una felicità rara e abbastanza grande da ignorarla quasi, solo per il fatto che occupa talmente tanto spazio e sembra così grossa e imponente da non darle un valore da piccola pietra preziosa.
io sono felice perchè ho trovato la mia dimensione del mondo.
io sono felice perchè credo in qualcosa che va oltre il me.
non è facile, ci si scontra, in quanto due Me si uniscono in un non necessariamente non spigoloso Noi.
ma se ci credi che ti interessa solo saldarti a questo noi ancora di più di quanto non lo sei già allora devi mettere da parte gli egoismi egocentrici di benessere univoco e render il tutto un benessere bidirezionale non opportunisticamente deviato.
io sono a questo livello, tanti passi fatti, tanti step ancora da fare.
la ricerca della felicità sta anche nel saperla gestire in modo funzionale quando l'hai trovata.

martedì 24 novembre 2009

il problema di una donna è che lotta con sè stessa dall'età di dieci anni e solo in sporadici momenti si riesce a fare da alleata.
a me riesce poco, nonostante la sociopatia.

ma non è un problema, il narcisismo altalenantemente cronico e apparentemente incoerente sana le falle del sistema di cui sopra.
i misteri delle connessioni neuronali.

a specchio?

oh, non si sa mai abbastanza.

sorridiamo e saltelliamo verso altrove.
sento rumore di treni.

martedì 29 settembre 2009

devo tendenzialmente crederci.
sarà una lunga giornata.

respira, deglutisci e spacca.
dai ele dai ele.

venerdì 4 settembre 2009

svegliarsi e non sapere che cosa si fa.
è la mia costante da anni.

ogni tanto ti svegli e ti dici che ne hai pieni i coglioni.
perchè ti fai il culo da anni e tutti lo danno per scontato.
perchè nella vita ok, niente ti è dovuto, ma proprio niente di niente.

ma nonostante questo io ci ho sempre creduto.
deprimendomi, credendo che forse non avrei mai potuto ottenere quello che volevo.
pensando, ciclicamente di
non meritarlo
non essere abbastanza potente a livello di conoscenze per ottenere favoritismi che mi avrebbero fatto vomitare
pensando che avevo sbagliato tutto

ho passato anni a sentirmi non all'altezza di qualsiasi cosa pur facendo perchè ho sempre pensato che se hai un compito, puoi non essere adeguato ma quello è il tuo impegno e lo devi fare.

mi sono autoflagellata, con masochismo paranoico puro, nell'analizzare minimamente qualsiasi dettaglio mio non fosse adeguato alle situazioni per modificarmi in un'eterna minuziosa ossessiva ricerca di perfezione.

tanto sconforto.

poi ti illumini e ti dici, non è sconforto, è la semplice realtà, è così che vanno le cose.
e allora ti convinci che sei il meglio che potevi essere e che puoi essere ancora di più. perchè anche se non vai bene al resto vai bene a te stessa.
e fidati che non è facile.

poi ti insulti sempre, vivi bipolare tra euforia e depressione.
tra giudizi che nemmeno ti arrivano e quelli che ti feriscono di striscio.
in tutto questo impari ad autocurarti e anche autoferirti per rimetterti in carreggiata quando te lo meriti.

non ti aspetti di più di quello che hai e ringrazi per quello che sei.

perchè se sbirci sei meglio di molti ma non vuoi sentirti superiore e quindi sbirci poco.

io ho imparato a credere in me stessa quando ho cominciato a litigare con la sottoscritta, e non semplicemente a ignorarmi.
quando ho fatto un piano su come diventare come mi sentivo e non mi sono data tregua per adeguarmi.

ogni tanto capita che abbassi la soglia delle mie richieste con me stessa, ma di poco.
perchè così, quando arrivano giorni come questo, nei quali arrivano belle notizie, non resto fatalista, non attribuisco la fortuna all'esterno, ma mi guardo allo specchio e mi dico che il locus of control è tutto interno.
perchè se oggi sono felice è tutto merito mio.

mercoledì 2 settembre 2009

10 mesi.

saltelliamo in avanti mano nella mano e mi stampo foto ricordo sorridenti dei periodi più belli.

la continuità del benessere è direttamente proporzionale al mantenimento dei miei buoni propositi.
sto imparando a comunicare efficacemente.
amo non egoisticamente.
sorrido perchè siamo in due a impegnarci per questo.

martedì 1 settembre 2009

l'idea è che voglio fare la psicologa.
ho studiato.
lo sono diventata.
ma lo voglio fare.

voglio il diritto di avere il lavoro per il quale ho sudato.
voglio.

voglio il lavoro in associazione perchè ci credo, perchè mi piace e perchè credo di avere le possibilità per farlo.
voglio credere che possa essere la strada giusta o quantomeno voglio darmi la possibilità di farlo per davvero.

tempo zero, bisogna crederci e darci dentro.
io so cosa voglio, punto.

venerdì 28 agosto 2009

:) sorridi al vento e urla al cielo.

finalmente è venerdì.

giovedì 27 agosto 2009

oggi sono felice.

a pieno.

mercoledì 26 agosto 2009

la felicità può dipendere o non dipendere dagli altri.
la prima è forse sbagliata ma affidata relativamente al caso.
pura.
la seconda è autoimposta. cercata, voluta.
ma meno spontanea.

la via giusta sta nell'introvabile mezzo.
per questo è difficile essere felici.
e quando lo si è sarà per brevi momenti.

io mi ci accoccolo un attimo.
me la devo godere tutta, questa via di mezzo.

lunedì 10 agosto 2009

quando la notte piove sono felice.
mi rannicchio sotto le coperte e mi addormento col sorriso.
a parte che il sorriso è indotto la maggior parte delle volte da Lui.

mi guardo allo specchio e mi parlo lentamente, mi analizzo, mi avvicino, mi respiro addosso, mi scruto e mi maledico per i lati di me che non possono piacermi per poi baciarmi irresistibilmente da sola mentre penso a quello che sarà del mio mondo mentale.
sono mesi che felice vivo su una nuvola, scivolo su un arcobaleno meno instabile di me e tutto colorato.
sono mesi che sento scorrere le sequenze, le immagini, gli umori, la vita.

mesi che aspettavo.
poi ora aspetto anche la Grande Fuga settembrina che altro non può essere che un preludio alla felicità oltre confine.
come molte dosi già prese attendiamo l'overdose.
ma con questo crescendo di anime che si aggrovigliano dopo 20 giorni passati insieme altri venti non saranno l'overdose, che sa tanto di fine, quanto un quasi nuovo inizio dopo quasi un anno.
insomma, parole al vento tutte queste.
sono i baci e i battiti del cuore che contano.
e quelli, ci sono sempre.

domenica 19 luglio 2009

sono un disastro umano

perchè tendenzialmente riesco a far star male l'unica persona che non dovrebbe,
perchè non sono capace di tenere la bocca chiusa.
perchè non riesco a non piangere.
perchè non sono capace di entrare in fase autistica quando dovrei.
stupida stupida stupida me.

martedì 9 giugno 2009



quando guardo il cielo vedo te.
penso a te.
mi contrai neuroni tanto da rendere i loro addominali scolpiti. se solo avessero addominali.

mi contorci il cervello dal frontale al cervelletto.
mi scombini emisfero destro e sinistro tanto da non connettere più le mie percezioni sensoriali con la corteccia mandando a quel paese tutti i genicolati di questo encefalo.

sarò neuropsicologa.
e forse faccio fatica a comunicare le mie emozioni se non uso un riscontro anatomico.

ma ti amo.
e mi scombussoli.

venerdì 5 giugno 2009

sentire la tua pelle sulla mia

e pensare che non c'è altro che manca.

è semplicemente tutto quello che fa sentire come sto.
adorabilmente sgrammaticata.

mercoledì 27 maggio 2009

tornare a casa, di notte, col sorriso.

non ha prezzo.


non credo sia semplice definire la felicità ma credo sia possibile inquadrarla, seppur con difficoltà.
tenderei a dire che è tendenzialmente il modo in cui mi sento io stasera, ieri, da quasi 7 mesi.

mercoledì 11 marzo 2009

capitano dei giorni nei quali si è estremamente felici.
questo è uno di quelli.

(sperando duri fino a sera).


AH.
noi clown.

giovedì 19 febbraio 2009



su e giù su e giù su e giù mi viene la nausea.

mercoledì 18 febbraio 2009

oggi sono triste.
e se volessi dormire una settimana?
e se volessi stare sotto le coperte giorni e giorni senza contatti umani?

alle volte sono solo un sacco stanca.
tipo oggi. fastidio dover sorridere parlare comunicare. non mi va.

mercoledì 4 febbraio 2009

semplicemente sono sempre stata avida di felicità. ne tiravo sempre in giro un po' a coriandoli per poi riassettare ossessivamente la strada e riprenderli uno ad uno per riporli nel sacchettino.
perchè non si sa mai.
perchè bello il momento ma poi sai potrebbe servirtene ancora un pochetto.


e invece ora ne lancerei a iosa.
e senza andare in giro a recuperarli.

perchè ho felicità che straborda. tanta quanta la mia ciccia sui pantaloni.

quindi tanta da regalarne veramente un po' senza fare prestiti a tempo determinato.
strano, non mi era mai successo.

venerdì 30 gennaio 2009

la cosa assurda è che sembra un'amnesia.

mercoledì 28 gennaio 2009

un blog arenato a se stesso.
non perchè non abbia più pensieri, semplicemente mi manca il tempo per riassettare la mente e scriverli.

potrei metterli come vengono.
sogno,
oggi,
cose da fare,
sonno,
oh però,
lontananza,
si ma dai,
resistiamo,
amore,
ieri sera che ridere,
letto,
no lenzuola,
caramelle,
gianduiotti,
articolo,
pazienti.

e così via.
ma credo perderebbe tassativamente buona parte del suo senso illogico.
c'est la vie.


che poi, semplicemente :)
e non mi pento un secondo delle mie scelte.

sabato 17 gennaio 2009

ed è così strano dopo 16 anni dover dire alla domanda "quanti cani hai?"....."soltanto uno".eri così bellina anche stamattina, con quegli occhietti vispi. erano velati, si sa, dal male che stavi.ma ci ho sperato che potessi stare per sempre, perchè quando torno dal lavoro e ti raccontavo era come se tu fossi interessata veramente.ma stavi male, e io ora mi metterò seduta sul balcone, in calzoncini e maglietta, a sentirlo tutto il freddo di oggi, fumando una sigaretta, ricordandoti.Dalì. bella come il sole.(un po' rincoglionita alle volte ma eri perfetta proprio per quello)

mercoledì 7 gennaio 2009

lentamente scivolano i miei pensieri su strade neuronali assialmente irriconoscibili.
nevica fuori nevica dentro.
apri la finestra e non senti un suono.
il mio ego sintetizza esperienze interazionali in un silenzio di tomba ecoico nel niente.

vacui tentativi di remissione alla realtà si sciolgono mentre prende il via un innato e irrazionale movimento mentale che nel nonsense totale si trova a diventare la nuova verità.
non vi sono spiegazioni che la mia mente dà al mio non essere più me, semplicemente una ritrovata forma di una me accantonata anni fa in un cassetto si tira fuori dalla polvere, si muove, percepisce la sua flebile esistenza e dice ora è il mio turno.
inconcepibili gesti antichi si rivelano più moderni degli attuali stili di comportamento e decodificano la strategia per il raggiungimento del benessere: l'essenza dell'essere ciò che si è.
inconfutabile che possa risultare impegnativo da comprendere o forse plausibile che non si possa intendere ma nel momento in cui ciò porta a uno stato di benessere del sistema non si deve guardare altrove.
inevitabile che ciò che si trova all'esterno del sistema ne subirà parziali o sostanziali modifiche non necessariamente positive ma spesso nell'interazione esterno interno non si può portare l'equilibrio da entrambe le parte.
le particelle di felicità entrano ed escono, niente si crea, niente di distrugge.
e ora la bramosia di accumularne non tutte ma un 50% all'interno del sistema me mi porta a non considerare rilevante la perdita esterna di tale sostanza, osservo ma non agisco per non danneggiare quello che sta smuovendo il tutto.
entropia.
caos.
vita.

e sorrido, perchè non questo spostamento di infinitesime particelle di felicità si sente, e il sistema egoico del me mangia biscottini proautostima e si gode lo spettacolo.
finchè dura.

anche il bigbang finì. ma creò l'universo.
vediamo io cosa riesco a combinare.

domenica 4 gennaio 2009

la propria felicità implica sempre l'infelicità altrui.
è sempre un contorto discorso da cane che si morde la coda, da mors tua vita mea.
non credo ci siano grandi soluzioni ma sono una passiva accettazione dell'inversamente proporzionale tra mio benessere e benessere altrui.
stallo di entrambi o tendenza agli estremi.
ho preferito malignamente di essere felice.

non me ne vanto, la mia felicità ha creato vortici di sofferenza ineguagliabili.
è forse una felicità opaca quindi?
meno reale?

non voglio pensarci.
ma vorrei solo che il mio sistema non fosse tanto in interrelazione con altri sistemi.
non voglio dipendere o dominare stati emotivo psicologici altrui.

io vorrei solo essere.

me.

ma in fondo è il 2009, e ste stronzate le scrivo almeno dal 2001.
se non cambia un cazzo, inversalmente o direttamente proporzionale poco conta.
facci l'abitudine.

il mondo va sempre nel peggiore dei modi che può venirti in mente.

(per ora no, ma non si sa mai, il futuro è infinito. c'è sempre un agguato dietro l'angolo)