venerdì 30 gennaio 2009

la cosa assurda è che sembra un'amnesia.

mercoledì 28 gennaio 2009

un blog arenato a se stesso.
non perchè non abbia più pensieri, semplicemente mi manca il tempo per riassettare la mente e scriverli.

potrei metterli come vengono.
sogno,
oggi,
cose da fare,
sonno,
oh però,
lontananza,
si ma dai,
resistiamo,
amore,
ieri sera che ridere,
letto,
no lenzuola,
caramelle,
gianduiotti,
articolo,
pazienti.

e così via.
ma credo perderebbe tassativamente buona parte del suo senso illogico.
c'est la vie.


che poi, semplicemente :)
e non mi pento un secondo delle mie scelte.

sabato 17 gennaio 2009

ed è così strano dopo 16 anni dover dire alla domanda "quanti cani hai?"....."soltanto uno".eri così bellina anche stamattina, con quegli occhietti vispi. erano velati, si sa, dal male che stavi.ma ci ho sperato che potessi stare per sempre, perchè quando torno dal lavoro e ti raccontavo era come se tu fossi interessata veramente.ma stavi male, e io ora mi metterò seduta sul balcone, in calzoncini e maglietta, a sentirlo tutto il freddo di oggi, fumando una sigaretta, ricordandoti.Dalì. bella come il sole.(un po' rincoglionita alle volte ma eri perfetta proprio per quello)

mercoledì 7 gennaio 2009

lentamente scivolano i miei pensieri su strade neuronali assialmente irriconoscibili.
nevica fuori nevica dentro.
apri la finestra e non senti un suono.
il mio ego sintetizza esperienze interazionali in un silenzio di tomba ecoico nel niente.

vacui tentativi di remissione alla realtà si sciolgono mentre prende il via un innato e irrazionale movimento mentale che nel nonsense totale si trova a diventare la nuova verità.
non vi sono spiegazioni che la mia mente dà al mio non essere più me, semplicemente una ritrovata forma di una me accantonata anni fa in un cassetto si tira fuori dalla polvere, si muove, percepisce la sua flebile esistenza e dice ora è il mio turno.
inconcepibili gesti antichi si rivelano più moderni degli attuali stili di comportamento e decodificano la strategia per il raggiungimento del benessere: l'essenza dell'essere ciò che si è.
inconfutabile che possa risultare impegnativo da comprendere o forse plausibile che non si possa intendere ma nel momento in cui ciò porta a uno stato di benessere del sistema non si deve guardare altrove.
inevitabile che ciò che si trova all'esterno del sistema ne subirà parziali o sostanziali modifiche non necessariamente positive ma spesso nell'interazione esterno interno non si può portare l'equilibrio da entrambe le parte.
le particelle di felicità entrano ed escono, niente si crea, niente di distrugge.
e ora la bramosia di accumularne non tutte ma un 50% all'interno del sistema me mi porta a non considerare rilevante la perdita esterna di tale sostanza, osservo ma non agisco per non danneggiare quello che sta smuovendo il tutto.
entropia.
caos.
vita.

e sorrido, perchè non questo spostamento di infinitesime particelle di felicità si sente, e il sistema egoico del me mangia biscottini proautostima e si gode lo spettacolo.
finchè dura.

anche il bigbang finì. ma creò l'universo.
vediamo io cosa riesco a combinare.

domenica 4 gennaio 2009

la propria felicità implica sempre l'infelicità altrui.
è sempre un contorto discorso da cane che si morde la coda, da mors tua vita mea.
non credo ci siano grandi soluzioni ma sono una passiva accettazione dell'inversamente proporzionale tra mio benessere e benessere altrui.
stallo di entrambi o tendenza agli estremi.
ho preferito malignamente di essere felice.

non me ne vanto, la mia felicità ha creato vortici di sofferenza ineguagliabili.
è forse una felicità opaca quindi?
meno reale?

non voglio pensarci.
ma vorrei solo che il mio sistema non fosse tanto in interrelazione con altri sistemi.
non voglio dipendere o dominare stati emotivo psicologici altrui.

io vorrei solo essere.

me.

ma in fondo è il 2009, e ste stronzate le scrivo almeno dal 2001.
se non cambia un cazzo, inversalmente o direttamente proporzionale poco conta.
facci l'abitudine.

il mondo va sempre nel peggiore dei modi che può venirti in mente.

(per ora no, ma non si sa mai, il futuro è infinito. c'è sempre un agguato dietro l'angolo)