lunedì 22 dicembre 2008

vorrei fermare il tempo per regalarmi un minuto.

sabato 20 dicembre 2008

e se non avessi una memoria a lungo termine emotivo-esperenziale?

non risalgo a come furono possibili certe cose di me.

lunedì 15 dicembre 2008

Oh baby don't you know I suffer?
Oh baby can't you hear me moan?
You caught me under false pretences
How long before you let me go?
non sopporto tutta questa pioggia, fa scivolare via i miei pensieri privi di senso.
sono delusa.
sono talvolta sorpresa da quanto banali siano le persone che mi aspetto mi possano stupire.
sono un groviglio di pensieri casuali che si incontrano solo perchè saltano l'uno contro l'altro per farsi male.
mi rendo conto di avere dei tratti particolarmente tendenti al borderline, o forse narcisistici in modo simpaticamente eccessivo.
sta di fatto che per una volta non riesco a prendere ed andare e sto lì con la mia ribollita di rabbia ad aspettare di non fare minchiate.
sono un demente che cerca di mostrarsi superiore.
sono una patologia che cerca di raggirare le cure, o forse sono un paziente che fa finta di prendere le pillole perchè la voce nella sua testa grida al complotto.
non sento voci e non prendo pillole.
non sono poi più di tanto demente.
e allora cosa mi rende quello che sono?
follia.
forse anni anni anni fa mi avrebbero messa su un bel rogo.
sarebbe stato senza dubbio indimenticabile. per me che ho problemi di memoria poi.
sto smussando angoli oggi.
con la carta vetrata.

martedì 9 dicembre 2008

fa strano pensare che no, non ci sono motivi per spiegare i miei pensieri.
fa strano pensare che mi sento come se riuscissi ad astrarmi da me per poi rientrare in me e prendermi a sberle senza sentire però nessun male, nessun minimo lieve dolore per poi quindi dirmi non è che faccio cose giuste o sbagliate ma non sento.

leggo vecchie parti di me, mi analizzo nei minimi dettagli e non riesco a capire se il fatto di stare bene lo devo ad un'analisi superficiale o ad una drastica modificazione comportamentale.
non riesco a intendermi cinica ma lo sono.
non posso vedermi asettica ma mi ci sento.

non riesco a intendere quello che fu, in ogni minima epoca di me, perchè mi sembra tutto una sorta di collage di cartoline da collezione che ho portato a casa da posti lontani.
un insieme di mie fotografie di tanti momenti che però sono stati e stanno dove devono senza che io voglia sistemarle oggi altrove.

come se anche quelle di oggi saranno foto che finiranno appese prima o poi ma che capita di guardare e di non sentirle come quando invece ti batteva il cuore mentre cercavi di catturarne l'essenza.

e non è nemmeno brutto, mi sembra solo che è l'unica via che sia così, senza possibilità di trattenere l'intrattenibile perchè in fondo i ricordi sono tali se non sono più presenti e quando un presente è già un poì sbiadito sai già che è un ricordo.
forse sono io che non funziono, per quanto riguarda questo metodo di archiviazione del presente ancor prima che diventi passato ma tutto sommato basta che io consapevolizzi che sono così.

mi piaccio, ultimamente capita anche che mi sorrida allo specchio e che mi coinvolga in lunghi dialoghi sul tutto.
non voglio che questo essere me diventi una possibile immagine sbiadita, non voglio archiviarmi, non questa volta.

voglio stare.

e voglio tenere quello che mi fa stare. almeno ci si prova.

giovedì 4 dicembre 2008

quando la felicità si sente la mattina.

anche se non so se poi lo è.
c'è una condizione di perenne insoddisfazione che mi porterà sempre a vagare errante nel mio nonsense di tutti i giorni.
c'è che salgo saltellante sulla bilancia che cazzo dice sempre lo stesso numero (sarà anche che mangio sempre le stesse cose e non muovo il culo).
sarà che mi sento come se fossi in uno stato di torpore assonnato dal quale si dai prima o poi si esce e decido come realizzare quello che voglio (in fondo è inverno anche se poi a ben guardare sto già realizzando pian piano più di quello che avevo casualmente in testa).
ci sono cose che caspita no sono capitate senza che io mi potessi girare per dire oh mi state toccando?


non so.

non mi piace lamentarmi e di fatto non mi lamento però boh.
mi sento come la puzzola di bambi in letargo.
ronf.

ma perchè?

cos'è questo appiattimento emotivo di fondo?
cos'è questo non stupirsi delle persone?

evidentemente mi piace non considerare gli altri come elementi rilevanti nella mia (in)stabilità emotiva. ma così facendo perdono la valenza di variabile e non risultano più conteggiabili nel mio tirar le somme della mia sfera emozionale.
sono sempre e solo io (pure con difficoltà) che mi faccio provare qualcosa.
è come se fossi particolarmente arida, ma non in negativo.
semplicemente trovo che la banalità non mi possa toccare e di conseguenza non possa buttare giù qualcosa che non crede particolarmente nella sua efficacia.
sono un cane che si morde la coda.
non credo quindi non dubito ma se non dubito non mi affosso in esistenziali paranoie adolescenziali che quantomeno mi facevano provare qualcosa.
evidentemente questa è una paranoia inutile, altamente pirla, e tendenzialmente post adolescenziale ma

è mia.

quindi come dai dati sopra riportati, nulla di nuovo, io posso sconvolgermi.


per onestà intellettuale, nemmeno questa mi tange.


c'est la vie.

martedì 2 dicembre 2008


credo di aver raggiunto un precario ma piacevolissimo equilibrio.
non mi farò buttare giù da nessuno. solo da me stessa, come sempre. ma per ora mi sono bloccata.
ho bisogno di stare su, fino a che non mettono una rete sotto.
farsi male ogni volta, non è più il caso.
Sarà come stare a letto
mentre fuori è freddo e piove
Come togliersi le scarpe
dopo un giorno di gran sole
Come correre nudo fin dove non c'è più città
o cantare speranza
ad una stella che cadrà
Sarà come dare il voto a un uomo
o a un ideale
senza più dolore
Come rapinare banche
dicendo solo "per favore"
Succederà...
solo se facciamo uscire
dalla nostra vita fascio e avidità
Sarà come mettere dei fiori
nelle teste rasate
Come incontrare un uomo,
un elfo, delle fate
Succederà...
solo se facciamo entrare
le prime voci del mattino
che ora
può arrivare