mercoledì 10 marzo 2010

dell'ignoranza, delle buffonate e di altre amenità

Verona, ore 8.40. Avrei un treno che ritarda a causa della neve o di altre varie ed eventuali motivazioni.
Salgo, Serena nel mio posto, con un nuovo intonso numero di ratman che mi porta Letizia gaudio e tripudio nel cuore. Mi accoccolo nel regno della scabbia trenitalia, persa nel mio universo mentale di umani con la faccia da scimmia e sorrido Felice, rilassata, con gioia retroattiva per aver dormito per terra con la kri a fianco e la kia che rideva di notte. Ci sta, si chiama benessere post laurea di Chiara.
Fino a che, la tranquillità viene spezzettata in minuscoli pulviscoli di follia e allontanata dalla mia umana sorte per colpa di un individuo di sesso maschile mediamente burbero e tassativamente insopportabile ( per non parlare del dubbio gusto in quanto a vestire ma non siamo qui a parlar di frivolezze). Tale essere vivente ( e Darwin mi chiedo dove metta le storie della sopravvivenza in certi momenti) comincia a sbraitare arroganti impropri stilisticamente e pragmaticamente inadeguati contro una ragazza di colore seduta in fronte a lui. Le motivazioni non le ho, sul momeno colte, ma giungono al mio apparato uditivo delle classificazioni talmente banali e oltremodo offensive che mi perplimo e cerco di mantenere la calma seppur devo ammettere che mi risulta difficile leggere ratman con uno che sbraita come un uomo del minareto, cosa che comincia a innervosirmi.
L'insulto alla suddetta passa dal 'torna a vivere nel deserto' ( va che non sai nemmeno di dov'è, omuncolo) a ' drogata' (mi sfugge l'inferenza per la quale giunse a tale appellativo) 'puttana' (idem come sopra), fino a giungere al meraviglioso e pomposo gran finale, l'iperbole dell'italiano medio 'sei del colore della merda'.
La ragazza, che poco di italiano capiva, tace, alza un pochetto la voce, spaventata si mette a urlare per concludere con un 'italiano vaffanculo' ( quasi cortese oserei dire).
L'uomo, di fronte a tale offesa si infervora e persiste nelle ingiurie, ma forse per stanchezza, cade nelle peggiori banalità 'puzzi perché non ti lavi' ( probabilmente alle elementari andava molto come insulto).
'mi sposto perché puzzi'
Ricordo che il tutto avviene mentre l'uomo urla e intervalla le ingiurie da frasi tipo 'tu non sai chi sono io ti denuncio e torni al tuo paese'
Quest'uomo pero, oltre ad aver disturbato la mia lettura di ratman( che non s'ha da fare) si mette a fianco di una vecchiarda che sta vicino a me; la suddetta si allea con il tordo e prende la situazione in mano dicendo alla ragazza 'non urlare e poi non mettere i piedi sul sedile'
Io, intervengo, perché non si può assistere a tale show patetico con tutti con gli occhi dentro nei libri che non leggono per non parlare.
'magari se stiamo zitti tutti e abbassiamo i Toni, tutti, sarebbe decisamente meglio'
Vecchia: 'e ma i piedi..'
'certo, glielo facciamo levare ma drogata e puttana non mi sembrano istruzioni esplicative'
L'ignorante, urlando: 'eh ma lei non ha visto sta drogataaaa!'
'non so cosa è accaduto e nemmeno mi interessa, ma si può mantenere un po' di pacatezza nei Toni e dissentire amabilmente se la ragazza la infastidisce, non trova!?'
'ooooh lei stia zitta che non sa quanto puzza'
' immagino che l'olezzo possa turbarla ma magari sono io? Sa, non mi lavo da due giorni eh? Pero magari se lo tiene per lei no? Sa magari ci si offende, eh. Vuole sentir la mia ascella? Che pagari puzzo anche io?poi magari usiamo le parole giuste, mette i piedi sul sedile? Si dice maleducata non puttana o drogata, a meno che lei non abbia informazioni statisticamente attendibili per dire cio'
' eeeh ma io sono stato attaccato e lei ora la difende'
' io non difendo, suggerisco una modalità di comunicazione migliore'
' sa perché l'Italia va male?? Perché è piena di crocerossine come lei!!!'
La vecchia: ' anche Mauro del grande fratello lo odiavano tutti ma poi ha vinto'
Psicotico: brava ottimo parallelismo
' sentite, stiamo sereni e calmi e basta'
e lo psicotico borbottò per tutto il viaggio 'crocerossacrocerossa'.
Mi sarei dovuta offendere?
Il controllore giunge, l'uomo urla e io garantisco che sta enfatizzando.
La ragazza spaventata cambia posto. Io resto con l'idiota. Borbotta 'io vivo anche a Parigi e sono tollerante, crocerossa'
'io no'.


Devo smetterla di prendere i treni. Mi è inevitabile intervenire quando idioti aprono bocca. Mamma mia.

Certo che se vive a Parigi mi tengo ben lontana dalla ville loumiere. E il silenzio dei passeggeri?

Che tristezza, povera Italia. Ma io sono solo la crocerossa, eh.

Che poi, disturbatmi mentre leggo ratman è un affronto, che non accada mai più.

martedì 9 marzo 2010

c'è che ci sono giorni nei quali tutto scorre, un lento divenire.
talvolta c'è una sensazione nell'animo, che pervade corpo e mente e che non permette di lasciarsi andare.
talvolta c'è quel senso di responsabilità e dovere che blocca tutti i sogni post adolescenziali di chiudere baracca e burattini e servire muffin ad un cafè.
che poi sono certa che quello che faccio mi piace, ma ogni tanto necessito di pensare che, se non ce la facessi più, potrei fare esattamente quell'altro progetto mentale che mi frulla per la testa.
che poi i deliri sono più veri se li assecondi e noi stiamo sempre lì, ad accanirci che non sono veri e poi a pensare che lo sono.
vorrei fare la scrittrice.

mercoledì 3 marzo 2010






il fatidico problema di quando fai un viaggio è che quanto torni oltre ad avere il portafogli fondamentalmente vuoto hai una estrema consapevolezza che, dove vivi, è una tristezza colossale.





questa Star che sta sempre intorno a me e che fa un po' vodafone, e che da casa mia si vede, col suo bel fabbricone e ti fa sentir odor di brodo e dadi dal mattino, lo stemmone della galbusera e l'autostrada a4 che roboante mi rompono i coglioni.





torni a casa da un viaggio e pensi, che amarezza.










torni a casa, dopo due giorni che ti svegli e scendi in strada e la vista è fondamentalmente questa









e si, diciamo che sale quel senso di meravigliosa nausea che necessariamente ti dici "ma perchè?"





oggi già m'è passata e fingo fondamentalmente di trovare delle gioie mentre percorro col pandino la tangenziale est.



wow.





punzecchiamomi il cervello cercando aree fiere d'esser brianzole. non ne trovo.



paris, berlin, london.



let's take a choice.



non si può viaggiare sempre?



voglio scrivere le lonely planet.





per fortuna ci sei tu.



che mi sveglio accanto a te e mi dico, fanculo al resto. ci sei tu.



sarà per questo che parigi era così bella?