martedì 9 dicembre 2008

fa strano pensare che no, non ci sono motivi per spiegare i miei pensieri.
fa strano pensare che mi sento come se riuscissi ad astrarmi da me per poi rientrare in me e prendermi a sberle senza sentire però nessun male, nessun minimo lieve dolore per poi quindi dirmi non è che faccio cose giuste o sbagliate ma non sento.

leggo vecchie parti di me, mi analizzo nei minimi dettagli e non riesco a capire se il fatto di stare bene lo devo ad un'analisi superficiale o ad una drastica modificazione comportamentale.
non riesco a intendermi cinica ma lo sono.
non posso vedermi asettica ma mi ci sento.

non riesco a intendere quello che fu, in ogni minima epoca di me, perchè mi sembra tutto una sorta di collage di cartoline da collezione che ho portato a casa da posti lontani.
un insieme di mie fotografie di tanti momenti che però sono stati e stanno dove devono senza che io voglia sistemarle oggi altrove.

come se anche quelle di oggi saranno foto che finiranno appese prima o poi ma che capita di guardare e di non sentirle come quando invece ti batteva il cuore mentre cercavi di catturarne l'essenza.

e non è nemmeno brutto, mi sembra solo che è l'unica via che sia così, senza possibilità di trattenere l'intrattenibile perchè in fondo i ricordi sono tali se non sono più presenti e quando un presente è già un poì sbiadito sai già che è un ricordo.
forse sono io che non funziono, per quanto riguarda questo metodo di archiviazione del presente ancor prima che diventi passato ma tutto sommato basta che io consapevolizzi che sono così.

mi piaccio, ultimamente capita anche che mi sorrida allo specchio e che mi coinvolga in lunghi dialoghi sul tutto.
non voglio che questo essere me diventi una possibile immagine sbiadita, non voglio archiviarmi, non questa volta.

voglio stare.

e voglio tenere quello che mi fa stare. almeno ci si prova.

1 commento:

Anonimo ha detto...

nel momento in cui razionalizzi ciò che sei diventata, vuol dire che in realtà sei già tutta un'altra cosa.

giah