domenica 7 settembre 2008

pensieri casuali post sbattimento notturno

io so solo che ieri sera avevo una fame fottuta e mi sono mangiata un panino con cotto, scamorza e patè di tonno.
non si può rientrare alticci senza mangiare, è una specie di legge inconscia e implicita post produzione di sudore danzereccio.
ero a secco dal punto di vista dell'idratazione, possedevo una pesanteza pachidermica nei movimenti e un'ingente secchezza delle fauci che mi portava a una lieve sensazione di pastone in bocca.

il che uno dice, bevi, chiudi gli occhi e vai a letto.
no.

con rumori contrastanti e probabilmente acuti, fin troppo, in cucina, sprezzante del possibile risveglio di tutta la casa, ci si arma di schifezze e si dà fondo ai fondi.
arrivo in camera, probabilmente saltellando su un piede lungo le scale, credendomi particolarmente agile (o forse semplicemente iscritta ad un torneo di campana) e mi addormento, luce accesa, forse non sul letto.
o credo di si, o mi sono spostata dopo.

chiedo venia, non sono più giovane.

o forse tutto il contrario.

diciamo che momentaneamente mi sento alla sex and the city che scrivo di antropologici studi notturni sulle tradizioni delle nuove generazioni.
poi vabbè, se il cubo si libera ci salgo, in culo agli studi.

ci sono cose che non si possono capire.
e come dice il buon rat man

"se dovessimo inizare a farci una cultura quanto tempo ci occorrerebbe?campa cavallo!
o come dicono i francesi, "champs elisée"!"
"cavallo in francese di dice elisée?"
"no, si dice champs".

che non è che ora come ora abbia un senso. ma ci piace così.

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