domenica 8 giugno 2008

e mentre sogno di avere una borsa per la spesa da riempire alla coop di piazzale roma, penso ai vaporetti la sera, all'imob, a san francesco della vigna e alle sue sagre, al non sentire rumori di macchine, alle navi da crociera che passando davanti a san marco rendono venezia un puntino, ma un puntino di quelli dove ti siedi a gambe incrociate e sai che nessun altro puntino è tanto accogliente.

un puntino con la frittura di pesce fatta al momento, un puntino aperol e bianco con ghiaccio, un puntino che si mischia nel tutto del niente, che la gente si siede a piedi nudi in santa marghe.
che la gente compra libri nella libreria dei gatti dalle gondole e se ti fermi, in certi posti non c'è che il silenzio.
negozi dei barbapapà tra le cose per le barche e messaggi attaccati ai muri, writers quasi sacrileghi lungo i muri di chi prima di noi, aveva capito quella città nel suo essere immutevole e moderna.
venice.

dio, se non è amore questo.


4 commenti:

Riccardo ha detto...

È un messaggio subliminale per dire "prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa, prendi casa..." ??????
:P

un cappellaio matto. ha detto...

non è un messaggio subliminale. è un palesissssssimo invito.

:P

Sleepyhead ha detto...

uhm. funziona il emssaggio non subliminale? che se sì inizio a farlo anche io. con chi non so, ma questo è secondario.
(è normale, sì, che io sia già mentalmente là?)

un cappellaio matto. ha detto...

dio. si.usalo.

in ogni caso io sono là da almeno un mese e la prima notte che saremo in camera insieme a fumarci un pacchetto di wiston bestemmierò dicendo ghe sboro e cacceremo insetti notturni.


a venezia quella è caccia grossa.
intrise di aperol.


non so se poi tornerò a casa.